ametista
Si chiama ametista la varietà più pregiata del quarzo quando presenta la tonalità di colore viola più o meno intenso.
Il nome deriva da un termine del greco antico, ovvero dalla parola a-mèthystos che significa: non ubriaco.
Si riteneva infatti che la gemma preservasse dall’ubriachezza.
L’ametista viene tagliata in modi diversi, si possono trovare gemme ovali, tonde oppure a goccia, ma sono comuni anche tagli rettangolari.
Quelle di un bel colore intenso o troppo ricche di inclusioni vengono tagliate a cabochon. La disposizione del colore, a vistose bande e chiazze, è un aspetto distintivo, caratteristico e quando sono presenti delle inclusioni visibili alla lente, su di un piano interno discontinuo, disposte come una serie di nastri serpeggianti paralleli, si è sicuri di trovarsi di fronte ad una pietra naturale. Può somigliare a certi corindoni viola sintetici, però questi ultimi in presenza di una forte luce o in pieno sole, assumono una tonalità fortemente viola-rossastra.
Sono frequenti le gemme di una decine di carati di peso e non rare quelle anche più grandi.
Il suo valore è diminuito molto in seguito alla scoperta di grandi giacimenti in Brasile ed Uruguay.
Nonostante la diminuzione del valore si producono gemme sintetiche di una discreta qualità, usufruendo delle conoscenze tecniche acquisite nella produzione di quarzo sintetico per uso tecnico-industriale.
Viene usata per scopi ornamentali anche nella versione grezza: geodi e druse.
Le pietre più preziose provengono dal Brasile, dall’Uruguay, dagli Stati Uniti, dal Madagascar, dalla ex Unione Sovietica , ma anche dall’India, dall’Australia e dal Sudafrica.
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